SPETTACOLO TEATRALE "LIMEN"

Teatro Idea

LIMEN

Un viaggio al confine tra sogno e realtà, oltre la soglia dei sensi, in cui gli attori compaiono e scompaiono improvvisamente (…) suggestioni e brividi provocati anche dal contesto scenografico: i corridoi del forte, illuminati da una fila di candele che tracciano il percorso degli spettatori, parte attiva della rappresentazione. Un pezzo che suscita ironia, disagio, ma anche dolcezza, aggressività, solitudine, disperazione: emozioni e sentimenti che emergono in un susseguirsi di scene senza confine, in cui gli attori marcano gli spazi dell'aldilà e della realtà, rendendo tutto percepito, vissuto. Forse.”

(Il Gazzettino di Venezia)

 

LIMEN progetto sull'esoterismo e la magia, nasce dalla volontà di affrontare i temi della letteratura gotica creando, attraverso un coinvolgimento diretto degli spettatori, un’atmosfera rarefatta tra sogno, incubo e magia. La letteratura gotica, storie magiche e misteriose fanno da asse portante in questo percorso nei più reconditi angoli del Forte.

Sigmund Freud sosteneva che l'effetto della letteratura gotica fosse di cercare di far riemergere delle esperienze personali rimosse nell'universo negativo di ciascuno. Essa è in grado di richiamare alla memoria, attraverso i personaggi fantastici che incarnano, i desideri, le paure e le ansie diversamente censurate in nome di un'esistenza equilibrata.

Il gotico insinua un dubbio essenziale nella mente di ciascuno, ci avverte che il bene può essere male e viceversa, che esistono effetti senza cause e che il normale non conosce il confine che lo separa dall'anomalo, che il lecito non può sempre essere distinto dall'illecito, che il desiderio e l'avversione si attraggono respingendosi.

Il testo è stato elaborato direttamente dai registi e dagli interpreti sulla base di leggende e racconti gotici. La ricca bibliografia in materia ha contribuito alla selezione degli effetti più efficaci per la realizzazione di questa performance. Sono riconoscibili, nel percorso drammaturgico, i racconti di Manuel Vázquez Montalbán, Agata Christie, i miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft e i racconti di E. A.Poe.

Lo spettacolo, nella sua forma ideale si configura come "itinerante" in luoghi storici (forti militari dismessi, ville, fabbriche abbandonate) e vede un coinvolgimento fisico ed emotivo degli spettatori che, necessariamente, possono assistervi solo in numero limitato. Questo per enfatizzare sia il rapporto qualitativo e sensoriale tra attori e spettatori sia per ricreare un'atmosfera allucinata ed ipnotica

 

Lo spazio del percorso drammaturgico diviene transito, un’area di sospensione tra la vita e la morte. D’altra parte, da un punto di vista antropologico, il teatro può essere inteso come un prolungamento della vita reale, come un luogo d’incontro con la morte. Il cambiamento della stessa scansione temporale – fra tempo reale e tempo scenico – indica come il teatro possa ‘doppiare la vita’ (e non imitarla e interpretarla), accompagnando metaforicamente il proprio pubblico verso la morte.